Categorie
Senza categoria

Quelle scuse mai fatte…

Mi ritrovo a scrivere questa lettera con il preciso dovere e la coscienza di poter riuscire a trasmettere un messaggio importante rivolto a tutti gli uomini, con la speranza di poter condurre delle vite migliori per noi stessi e per tutte le persone che fanno parte della nostra vita.

In questi ultimi anni purtroppo non si parla d’altro che di “Femminicidio” un terribile fenomeno a cui non si vuole (e lo dico con cognizione di causa) trovare un rimedio, non tanto da parte di chi lotta costantemente, con fatica e sopratutto con un Credo Indissolubile per la causa, ma da parte di una classe politica incapace e testarda che si ostina in ogni modo a non investire sulla prevenzione di questo Cancro e a non valutare altri punti di vista e percorsi che (e ne sono estremamente convinto) ridurrebbero in maniera drastica il problema, continuando a perpetuare una lotta contro la violenza di genere che nel corso degli anni non tende a diminuire in maniera sostanziale.

Mi obbligo quindi a dover riportare il significato del termine “Femminicidio” sicuro di suscitare in tutti gli uomini una profonda sensazione di vergogna per questo abominevole atto:
“Qualsiasi forma di violenza esercitata sistematicamente sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di perpetuare la subordinazione e di annientare l’identità attraverso l’assoggettamento fisico o psicologico, fino alla schiavitù o alla morte in accordo quindi con la definizione di violenza di genere”.

Ed è proprio in questo frangente che scatta la mia riflessione, perché un uomo arriva al punto di strappare e portare via la vita alla persona che ama o che crede di amare? Esattamente, cosa accade “prima” di ritrovarci coinvolti in una situazione irreparabile? Personalmente mi sono avvicinato a questa tematica quando circa tre anni fa ho conosciuto un servizio rivolto agli uomini che agiscono violenza sulle donne attraverso una semplice brochure che elencava alcuni aspetti e comportamenti che i partner possono esercitare nei confronti delle proprie compagne e leggendo attentamente mi sono rispecchiato in uno di questi. Curioso, ma anche con un comportamento da beffeggiatore ho chiesto informazioni più dettagliate proprio a coloro che risultano essere le fautrici di tale iniziativa.

Perché “beffeggiatore” vi starete domandando! proprio per lo stesso motivo per cui la maggior parte di noi uomini tende a sminuire alcuni comportamenti dovuti a stereotipi d’impronta maschile, ma anche per mancanza di sensibilità, che inducono a ferire l’animo delle nostre partner, ma non solo di esse, non sono da meno madri, sorelle ed amiche e questo accade perché non ci rendiamo conto che anche un tono di voce “sopra le righe”, una porta che viene sbattuta a seguito di una discussione, voltare le spalle con arroganza convinti di non dover dare spiegazione alcuna, ledere l’intelligenza e la cultura di chi ci sta accanto e tante altre situazioni, fanno parte di quel vortice che viene definito VIOLENZA.

Questa è la risposta dei miei perché, non riconosciamo la Violenza in queste forme e l’abbracciamo incondizionatamente ogni giorno della nostra vita, inconsapevoli ed ignari che proprio questi comportamenti possono guidarci in situazioni più difficili che non riusciamo più a controllare, fino ad arrivare alla punta dell’iceberg, il Femminicidio.

In una relazione sentimentale precedente, spesso nelle discussioni il tono della mia voce tendeva a ricoprire quello della mia fidanzata, al punto tale che un giorno mi disse di aver paura di me in quei frangenti. Mi ricordo che la guardai allibito e gli feci notare che la sua paura era priva di ogni fondamento, che la sua reazione era esagerata, che conoscendomi e soprattutto che con l’amore che provavo nei suoi confronti, Mai e dico Mai avrei fatto lei del male. Eppure non è così come pensavo, solo dopo anni e dopo aver capito alcune dinamiche mi sono reso conto del comportamento che manifestavo nei suoi confronti, solo ora mi sono reso conto che la sua era una paura giustificata. Solo ora me ne vergogno profondamente e non ho mai potuto chiederle scusa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Share via
Copy link
Powered by Social Snap